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martedì 24 giugno 2025

COSTRUZIONE DI PANNELLI PRE-ASSEMBLATI


Per ogni esigenza, costruiamo pannelli pre-assemblati per il dosaggio e il monitoraggio del pH, redox, conducibilità e cloro. Su richiesta con disegno, assembliamo anche pannelli automatizzati per scrubber e piscine. Contatto: @info

Disinfezione delle bottiglie in una catena di imbottigliamento acqua minerale


Prima del riempimento, le bottiglie vuote vengono sottoposte a un processo di disinfezione per garantire l'igiene e la sicurezza del prodotto. Generalmente, questo processo prevede:

  1. Lavaggio preliminare: le bottiglie vengono risciacquate con acqua purificata per rimuovere polvere e residui grossolani.

  2. Trattamento disinfettante: si utilizza una soluzione disinfettante, spesso a base di perossido di idrogeno o ozono, oppure un getto di vapore ad alta temperatura, per eliminare batteri, virus e altri microrganismi.

  3. Risciacquo finale: le bottiglie vengono sciacquate con acqua sterile o purificata per rimuovere eventuali residui di disinfettante.

  4. Asciugatura: l’aria sterile o un flusso di aria filtrata asciuga le bottiglie per prepararle al riempimento.

Tutto il processo è automatizzato e avviene in condizioni controllate per evitare contaminazioni, garantendo che le bottiglie siano perfettamente igienizzate prima dell’imbottigliamento.

Per i componenti di dosaggio e monitoraggio chimici, contattaci: @info

lunedì 23 giugno 2025

Perché scegliere Max Consulting per i tuoi impianti di addolcimento e osmosi nell’industria farmaceutica


Affidarsi a Max Consulting per la fornitura di componenti e sistemi di trattamento acqua, come quelli rappresentati nella slide, significa scegliere:

Competenza tecnica specializzata

Max Consulting è un interlocutore esperto nel trattamento acqua per l’industria farmaceutica. Ogni impianto viene selezionato e configurato secondo le normative GMP, con attenzione a materiali sanitari e parametri di processo critici come la conducibilità.

Componenti certificati e affidabili

I prodotti forniti – pompe dosatrici SEKO, sonde di conducibilità, vessel in acciaio inox, fustini da 25 L – sono selezionati tra i migliori marchi del settore e garantiti per utilizzo in ambienti critici. Questo si traduce in qualità costante dell’acqua e bassa manutenzione.

Soluzioni complete e personalizzabili

Max Consulting non si limita a vendere singoli componenti: propone sistemi completi, personalizzati in base alle esigenze dell’impianto e già predisposti per l’integrazione con il sistema SCADA o PLC del cliente.

Supporto tecnico e consulenza in loco

A differenza dei semplici rivenditori, Max Consulting supporta progettisti e installatori anche in cantiere, aiutando nella scelta degli strumenti, nella taratura delle pompe e nella corretta installazione di centraline e sensori.

Risparmio a lungo termine

Un impianto correttamente progettato e con componenti adeguati riduce i fermi macchina, evita sprechi di reagenti e garantisce l’acqua conforme alle specifiche farmaceutiche, con un ritorno economico certo.

@info

Trattamento acqua per industria farmaceutica: addolcimento e osmosi inversa con controllo conducibilità


L’immagine rappresenta un impianto di trattamento acqua destinato all’industria farmaceutica, composto da due sezioni principali: addolcimento e osmosi inversa, entrambi dotati di monitoraggio in linea della conducibilità e dosaggio chimico automatico con pompe SEKO.

1. Sezione di addolcimento

  • Colonna addolcitore con resina a scambio ionico per la rimozione degli ioni calcio e magnesio.

  • Pompa dosatrice SEKO per l’iniezione di un rigenerante o un prodotto anticorrosivo direttamente da fustino da 25 litri.

  • Centralina di monitoraggio conducibilità in uscita: permette di verificare in continuo l’efficacia dell’addolcimento e programmare la rigenerazione.

2. Sezione di osmosi inversa (RO)

  • Due vessel in acciaio inox contenenti membrane osmotiche ad alta efficienza, con pompa di spinta verticale multistadio.

  • Controllo conducibilità in uscita RO per garantire la qualità dell’acqua purificata, spesso destinata a uso di processo o produzione farmaceutica.

  • Possibilità di integrazione con un sistema di ricircolo o sanitizzazione, secondo le normative GMP.

Aspetti chiave per l’industria farmaceutica

  • Materiali sanitari: acciaio inox e componenti compatibili con normative farmaceutiche.

  • Controllo qualità in continuo tramite sonde e centraline digitali.

  • Dosaggio preciso e affidabile con pompe SEKO, ideali per prodotti chimici in ambienti critici.

Per i componenti di dosaggio e monitoraggio della conducibilità, contattaci: @info

venerdì 20 giugno 2025

⚙️ Principali criticità dovute alla viscosità


  1. Fluttuazioni del flusso

    • La resistenza al passaggio è maggiore, il che rende difficile mantenere una portata costante. È facile incorrere in sottodosaggio o sovradosaggio .

  2. Aumento della contropressione

    • Il fluido denso crea una pressione di ritorno significativa, affaticando la pompa e riducendone efficacia e durata .

  3. Efficienza della pompa compromessa

    • La viscosità può impedire al fluido di riempire adeguatamente la camera di pompaggio, rendendo l’erogazione irregolare .

  4. Cavitazione e bolle d’aria

  5. Sensori e misurazione difficoltosa

    • Viene richiesto uno strumento avanzato (es. Coriolis) per misurare con precisione portate e viscosità, altrimenti si rischiano errori significativi .


🛠️ Strategie per gestire la viscosità

  • Pompe positive displacement (a spostamento positivo)
    Peristaltiche, a diaframmi o a coclea, ideali per fluidi viscosi grazie al loro funzionamento delicato e preciso .

  • Pompe a portata variabile
    Consentono di adeguare la velocità in base alla viscosità, mantenendo una portata costante .

  • Controllo temperatura
    Riscaldare il fluido lo rende più fluido, riducendo resistenza, contropressioni e rischio di cavitazione .

  • Monitoraggio e feedback
    Sensori di portata e pressione e sistemi automatici permettono di adattare il funzionamento in tempo reale .

  • Progettazione impiantistica adeguata
    Tubazioni ampie, meno curve e valvole antisfiato aiutano a minimizzare perdite di pressione e bolle .

  • Manutenzione e calibrazione regolari
    Assicurano tenuta, corretto dimensionamento dei tubi, sensori efficienti e assenza di depositi .


✔️ In sintesi

La viscosità rende il dosing di flocculanti complicato per via di:

  • portata irregolare,

  • pressione elevata,

  • rischi di cavitazione,

  • misurazioni imprecise.

Per contrastare ciò, si adottano pompe adatte, controllo temperatura, monitoraggio avanzato, impianti ottimizzati e manutenzione costante.

Per saperne di più, contattaci: @info

STAZIONE DOSAGGIO E STOCCAGGIO CHIMICI IN AGRICOLTURA


L'immagine rappresenta un sistema di irrigazione per un frutteto alimentato da un pozzo. L'acqua prelevata dal pozzo passa attraverso una stazione di dosaggio chimici, collegata a un fustino da 100 litri, prima di essere distribuita agli alberi tramite irrigatori. Il dosaggio avviene in linea, in modo automatico, per aggiungere fertilizzanti o correttori all'acqua d’irrigazione.

Per il sistema di dosaggio e di stoccaggio, contattaci: @info

lunedì 16 giugno 2025

Sistema di controllo automatico della torbidità per proteggere una turbina idroelettrica


Sistema di controllo automatico della torbidità per proteggere una turbina idroelettrica. Ecco come funziona in breve:

  1. L'acqua arriva da una sorgente (non potabile) e passa in una condotta.

  2. Una sonda NTU misura la torbidità dell’acqua in tempo reale.

  3. La sonda invia il valore alla centralina di controllo, alimentata da un pannello solare.

  4. Se il valore di torbidità supera la soglia impostata, la centralina attiva un'elettrovalvola.

  5. L'elettrovalvola devia il flusso d’acqua torbida facendola ritornare alla sorgente, bypassando la turbina.

  6. Se l’acqua è limpida (NTU sotto soglia), l’elettrovalvola resta chiusa e l’acqua prosegue verso la turbina.

👉 Il sistema serve a proteggere la turbina da danni o inefficienze causati da solidi sospesi o torbidità eccessiva.

Per i componenti di controllo, contattaci: @info

MAX CONSULTING


 

Impianto standard di trattamento dell’acqua potabile proveniente da un bacino montano


L’immagine rappresenta un impianto standard di trattamento dell’acqua potabile proveniente da un bacino montano, tipico per sistemi come l'innevamento programmato.

Le fasi principali sono:

  1. Captazione dal bacino montano
    L'acqua viene prelevata da una sorgente naturale (lago o serbatoio montano).

  2. Vasca di sedimentazione
    Qui l'acqua rallenta e i solidi sospesi più grossolani si depositano sul fondo per gravità.

  3. Filtro a sabbia (rapid sand filter)
    Rimuove le particelle più fini e migliora la limpidezza dell'acqua attraverso la filtrazione meccanica.

  4. Disinfezione UV
    L’acqua viene irradiata con luce ultravioletta per eliminare virus, batteri e altri microrganismi patogeni, senza uso di sostanze chimiche.

  5. Serbatoio di accumulo e distribuzione
    L'acqua trattata viene stoccata in un serbatoio pronto per la distribuzione o per l’alimentazione dell’impianto d’innevamento.

Questa sequenza assicura un’acqua sicura, limpida e priva di agenti patogeni, pronta per essere utilizzata anche a fini potabili o per applicazioni ambientali come l’innevamento.

Per i componenti, invia un'email a: @info

giovedì 12 giugno 2025

Perché è importante disinfettare l’acqua di una fontana pubblica

Le fontane pubbliche sono elementi decorativi e funzionali che migliorano la qualità degli spazi urbani, ma rappresentano anche potenziali fonti di contaminazione microbiologica se non correttamente manutenute. In particolare, le fontane a circuito chiuso, dove l’acqua viene continuamente ricircolata, richiedono particolare attenzione sotto il profilo igienico-sanitario.

Rischi microbiologici: Legionella e altri patogeni

L’acqua stagnante o scarsamente trattata può diventare un ambiente favorevole alla proliferazione di batteri, tra cui la Legionella pneumophila. Questo microrganismo si sviluppa facilmente tra i 25 °C e i 45 °C e può diventare pericoloso se aerosolizzato, come avviene con gli zampilli delle fontane ornamentali. L’inalazione di goccioline contaminate può causare gravi infezioni respiratorie.

Obblighi normativi e responsabilità

Secondo le linee guida italiane e le normative regionali sulla prevenzione della Legionellosi, le fontane pubbliche con ricircolo d’acqua devono essere gestite in modo da minimizzare i rischi igienici. Ciò comporta:

  • la redazione di un piano di controllo del rischio biologico;

  • l’adozione di sistemi di trattamento, come la disinfezione automatica;

  • la registrazione e l’archiviazione dei controlli e delle analisi periodiche.

In caso di negligenza, le responsabilità possono ricadere sul gestore dell’impianto, con conseguenze civili e penali.

Tecniche di disinfezione più utilizzate

Tra i metodi più diffusi per il trattamento dell’acqua in fontane pubbliche troviamo:

  • Clorazione automatica mediante pompe dosatrici,

  • Biossido di cloro, efficace anche in presenza di biofilm,

  • Perossido di idrogeno o ozono, per trattamenti temporanei o in abbinamento.

L’utilizzo di pompe dosatrici consente un dosaggio preciso e costante del disinfettante, evitando sia sotto-dosaggi (inefficaci) sia sovradosaggi (corrosivi o pericolosi per la salute).

Vantaggi della disinfezione automatica

  • Miglior controllo igienico,

  • Minore formazione di alghe e biofilm,

  • Mantenimento dell’estetica e del funzionamento degli ugelli,

  • Maggiore sicurezza per gli utenti.


Conclusione

Disinfettare l’acqua di una fontana pubblica non è solo una scelta responsabile, ma spesso un obbligo normativo. I sistemi a circuito chiuso devono essere trattati con continuità e monitorati regolarmente. L’installazione di un impianto di disinfezione automatica rappresenta una soluzione efficace per garantire sicurezza, efficienza e conformità alle normative.

🔧 Consiglio tecnico: installa una pompa dosatrice affidabile, dimensionata sul volume d’acqua e sul disinfettante utilizzato, e integra il sistema con un controllo di livello o un misuratore Redox per regolare il dosaggio in tempo reale.

Per i componenti della disinfezione contattaci: @info

Trattamento dell’acqua in un chiarificatore: sintesi del processo


Il chiarificatore è un’unità fondamentale nei processi di trattamento delle acque reflue e industriali, progettato per separare i solidi sospesi dall’acqua tramite sedimentazione.

Fasi principali del processo:

  1. Ingresso dell’acqua grezza
    L'acqua da trattare entra nel chiarificatore attraverso un canale di distribuzione che ne rallenta la velocità, favorendo la sedimentazione.

  2. Flocculazione (se prevista)
    In alcuni impianti, prima del chiarificatore viene dosato un flocculante (tramite pompe dosatrici) per aggregare i solidi in fiocchi più grandi e pesanti, migliorando l’efficienza della sedimentazione.

  3. Sedimentazione
    All’interno del bacino, i solidi sospesi si depositano sul fondo per gravità, formando un fango. L’acqua chiarificata si separa naturalmente nella parte superiore.

  4. Raccolta dei fanghi
    Un sistema meccanico, come un ponte raschiatore, convoglia i fanghi verso una tramoggia centrale o periferica, da cui vengono estratti e inviati alla fase di trattamento fanghi.

  5. Sfioro dell’acqua chiarificata
    L’acqua depurata fuoriesce attraverso canalette di sfioro poste lungo il perimetro, pronte per ulteriori trattamenti o per il riutilizzo.


Nota tecnica: Il rendimento del chiarificatore dipende da fattori come il tempo di detenzione, la temperatura, la carica inquinante e l’eventuale impiego di coagulanti o flocculanti.

Per i componenti di dosaggi e monitoraggio, inviate una e-mail a: @info

Impianto di stoccaggio e dosaggio chimico

L'impianto di stoccaggio dei chimici consigliato, segue questa descrizione:

1. Serbatoi di stoccaggio


  • Realizzati in materiali resistenti alla corrosione (PE, PP, PVDF, acciaio inox) e disponibili in vari volumi (da poche decine a decine di migliaia di litri) Dotati di boccaporti, indicatori di livello, venting per evitare perdite di vapori, sfiati di sicurezza e possibilmente vasche secondarie di contenimento .

2. Pompe dosatrici

  • Le principali tipologie sono a membrana, a pistone e peristaltiche:

    • Membrana: alta precisione, buon isolamento dal fluido.

    • Pistone: portate elevate e pressione, modulari e adatte a fluidi viscosi 

    • Peristaltiche: il liquido non entra in contatto con componenti meccanici, ideale per fluidi aggressivi 

    • Possono essere pilotate in modalità manuale, temporizzata, proporzionale (ppm) o in base a impulsi/4‑20 mA.

3. Sistemi di misurazione e controllo della portata

  • L’integrazione di misuratori di flusso (magnetici, Coriolis, clamp-on) consente di realizzare sistemi closed-loop, migliorando precisione e sicurezza.

  • Sensori di livello, pH, redox e flussimetri (magnetici o Coriolis) permettono il monitoraggio continuo e l’arresto automatico in caso di fuori specifica o esaurimento prodotto.

4. Tubazioni e valvole

  • Realizzate in materiali compatibili (PVDF, PP, PVC, acciaio inox, Viton), spesso con valvole di non ritorno e a membrana per evitare residui e depositi.

5. Sistema di controllo integrato

  • Basato su PLC o microprocessori per regolare portata (proporzionale, a impulso, ppm), acquisire segnali da sensori (4‑20 mA, impulsi, livello) e attivare allarmi o processi automatici.


🔍 Flusso operativo tipico

  1. Carico: un serbatoio accumula il prodotto, mantenuto ermetico e monitorato il livello.

  2. Dosaggio: la pompa preleva chimico e lo inietta nella linea di processo, azionata da timer o input proveniente da misuratore di portata.

  3. Misura continua: il flusso viene misurato—e se necessario corretto in tempo reale—tramite sensori, formando un ciclo chiuso di controllo.

  4. Monitoraggio e sicurezza: se livello, pH o portata sono fuori range, il sistema blocca il dosaggio e attiva segnali o valvole di sicurezza.


Vantaggi del sistema

  • Precisione elevata: dosaggio controllato al millilitro o litro, riduzione sprechi.

  • 🔄 Efficacia operativa: produzione continua e dosaggio affidabile, con monitoraggio e allarmi.

  • 🛡️ Sicurezza: arresto automatico, contenimento vapori, compatibilità materiali per gestione sostanze pericolose.

Per i componenti della stazione di stoccaggio, contattaci: @info

mercoledì 11 giugno 2025

Impianto di raffreddamento con torri per acqua di processo stampi

Un impianto di raffreddamento con torri evaporative per acqua di processo stampi è progettato per dissipare il calore generato durante i cicli di stampaggio, mantenendo la temperatura ottimale per garantire qualità e produttività. Il sistema si compone principalmente di:

  • Circuito chiuso primario (a contatto con gli stampi) 

  • Circuito aperto secondario con torre evaporativa, dove avviene il reale scambio termico con l’ambiente.

Componenti principali:

  • Torre evaporativa: disperde calore attraverso l’evaporazione parziale dell’acqua.

  • Scambiatori di calore: trasferiscono il calore tra il circuito chiuso e quello aperto.

  • Pompe di ricircolo: garantiscono la circolazione costante dell’acqua nei due circuiti.

  • Filtri e separatori: evitano l'accumulo di impurità e fanghi.


Strumenti di monitoraggio e dosaggio chimico:

Per preservare l’efficienza del sistema e prevenire incrostazioni, corrosione e proliferazione biologica, vengono impiegati strumenti dedicati:

  • Sonde di conducibilità: monitorano la concentrazione salina dell'acqua e regolano lo spurgo automatico.

  • Controllore multiparametrico: gestisce i valori di pH, ORP e conducibilità, spesso integrato in quadri di controllo.

  • Pompe dosatrici: iniettano prodotti chimici (anticorrosivi, antincrostanti e biocidi) proporzionalmente o a tempo.

  • Contalitri e sensori di flusso: garantiscono l’effettivo dosaggio e rilevano anomalie.

  • Serbatoi con agitatori: per la preparazione e stoccaggio delle soluzioni chimiche concentrate.


Una gestione accurata di questi parametri assicura la durata del sistema, riduce i consumi di acqua e chimici e previene fermi impianto

Per i componenti di monitoraggio e dosaggio, contattaci: @info

martedì 10 giugno 2025

Trattamento dell'acqua da pozzo per uso potabile

 

  1. Prelievo dalla falda
    L'acqua viene estratta da un pozzo trivellato che raggiunge la falda acquifera. Una pompa sommersa o di superficie solleva l'acqua grezza verso l'impianto di trattamento.

  2. Filtrazione meccanica
    L'acqua passa attraverso filtri a sabbia o cartucce per rimuovere sabbia, limo e particelle sospese.

  3. Rimozione di ferro e manganese (se presenti)
    L'ossidazione con aria o ossidanti (es. permanganato di potassio) seguita da filtri specifici consente di eliminare questi metalli che possono dare cattivi odori, sapori e incrostazioni.

  4. Addolcimento (se necessaria la riduzione della durezza)
    Un addolcitore a resine cationiche sostituisce il calcio e il magnesio con sodio, migliorando la qualità dell'acqua per usi domestici.

  5. Filtrazione a carboni attivi
    Serve a rimuovere odori, sapori, pesticidi e composti organici, migliorando le caratteristiche organolettiche dell’acqua.

  6. Disinfezione finale
    L’acqua viene disinfettata con cloro, biossido di cloro o raggi UV per eliminare eventuali batteri o virus residui.

  7. Distribuzione
    L’acqua trattata viene inviata a un serbatoio di accumulo e poi distribuita alla rete idrica o direttamente all’utenza.


Questi passaggi possono variare in base alla qualità iniziale dell'acqua di falda e alla normativa vigente (es. D.Lgs. 18/2023 in Italia). Un’analisi chimica e microbiologica iniziale è sempre necessaria per progettare il sistema più adatto.

Per i componenti del trattamento, chiedi a: @info

L'importanza del pH nelle acque di processo e reflue

 Il pH è uno dei parametri fondamentali per il controllo e il trattamento delle acque, sia in ambito industriale (acque di processo) che in ambito ambientale (acque reflue). La sua corretta gestione non solo è essenziale per il rispetto delle normative ambientali, ma anche per garantire l'efficienza degli impianti, la protezione delle apparecchiature e la sicurezza degli operatori.

Che cos'è il pH?

Il pH misura la concentrazione di ioni idrogeno (H⁺) in una soluzione ed è espresso con una scala logaritmica da 0 a 14:

  • pH 7: neutro (acqua pura)

  • pH < 7: acido

  • pH > 7: basico (alcalino)

Ogni variazione di una singola unità di pH corrisponde a un cambiamento di concentrazione degli ioni H⁺ di dieci volte. Ciò significa che un'acqua con pH 5 è dieci volte più acida di una con pH 6, e cento volte più acida di una con pH 7.

Perché il pH è cruciale nelle acque di processo?

  1. Reazioni chimiche controllate: Molti processi industriali dipendono da un intervallo di pH ben definito per funzionare correttamente (es. galvanica, produzione alimentare, trattamento tessile).

  2. Corrosione e incrostazioni: Un pH troppo basso o troppo alto accelera la corrosione dei metalli e può favorire la formazione di incrostazioni nelle tubazioni e negli scambiatori.

  3. Efficienza dei prodotti chimici: Coagulanti, flocculanti e disinfettanti sono spesso efficaci solo entro range specifici di pH.

Il pH nelle acque reflue: un parametro normativo e funzionale


Il controllo del pH nelle acque reflue è obbligatorio secondo la normativa ambientale (es. D.Lgs. 152/2006). I valori tipici ammessi per lo scarico variano tra 5,5 e 9,5, ma i limiti possono essere più restrittivi in funzione della destinazione finale (corpo idrico superficiale, rete fognaria, suolo).

Inoltre:

  • Un pH troppo acido o troppo alcalino può danneggiare i microrganismi impiegati nei trattamenti biologici.

  • Il dosaggio di correttori di pH (acidi o basi) va eseguito in continuo, con regolazione automatica, per evitare fluttuazioni pericolose.

    Il controllo del pH non è solo una formalità normativa, ma una leva tecnica fondamentale per la buona gestione degli impianti e la tutela ambientale. La scelta di sensori affidabili, pompe dosatrici precise e sistemi di controllo automatico fa la differenza nella qualità dell'acqua e nella durata degli impianti.

    Suggerimento tecnico: valuta sempre la calibrazione periodica dei sensori di pH e l’impiego di regolatori proporzionali per una risposta più stabile nel dosaggio correttivo.

Conclusione

Il controllo del pH non è solo una formalità normativa, ma una leva tecnica fondamentale per la buona gestione degli impianti e la tutela ambientale. La scelta di sensori affidabili, pompe dosatrici precise e sistemi di controllo automatico fa la differenza nella qualità dell'acqua e nella durata degli impianti.

Suggerimento tecnico: valuta sempre la calibrazione periodica dei sensori di pH e l’impiego di regolatori proporzionali per una risposta più stabile nel dosaggio correttivo.

Per il monitoraggio del ph in vasca e il dosaggio dei chimici, chiedi a: @info

lunedì 9 giugno 2025

L'importanza della viscosità nei dosaggi con pompe dosatrici

Introduzione

Nel dosaggio di fluidi, uno dei parametri più critici da considerare è la viscosità del liquido da movimentare. La viscosità, definita come la resistenza interna di un fluido allo scorrimento, influisce direttamente sulla precisione di dosaggio, sull’efficienza del sistema, sul tipo di pompa da selezionare e sulle condizioni di esercizio. Una gestione inadeguata della viscosità può portare a errori di dosaggio, cavitazione, usura prematura dei componenti e malfunzionamenti.

La viscosità e le pompe dosatrici

Le pompe dosatrici volumetriche, come quelle a membrana, a pistone o peristaltiche, sono progettate per erogare volumi precisi di fluido. Tuttavia, la loro capacità di aspirare e spingere il liquido dipende fortemente dalla sua viscosità.

  • Fluidi a bassa viscosità (es. acqua, soluzioni acquose diluite): generalmente non pongono problemi, ma possono causare perdite di adescamento se il sistema non è ben sigillato.

  • Fluidi ad alta viscosità (es. oli, polimeri, prodotti chimici concentrati): richiedono una maggiore forza di aspirazione e possono generare perdite di carico importanti.

Influenza della temperatura sulla viscosità

La temperatura del fluido influisce direttamente sulla sua viscosità:

  • All'aumentare della temperatura, la viscosità diminuisce: il fluido diventa più scorrevole.

  • Al diminuire della temperatura, la viscosità aumenta: il fluido oppone maggiore resistenza allo scorrimento.

Pertanto, è essenziale conoscere il profilo viscosità-temperatura del fluido da dosare, soprattutto se il dosaggio avviene in ambienti con forti escursioni termiche o se il liquido viene stoccato all’aperto o in ambienti non condizionati.

Esempio pratico: un polielettrolita concentrato a 15 °C può avere una viscosità doppia rispetto allo stesso prodotto a 30 °C. Se la pompa non è dimensionata per la condizione più sfavorevole, il dosaggio sarà impreciso o addirittura impossibile.

Impatti sul dimensionamento e la selezione della pompa

Quando si ha a che fare con fluidi viscosi, occorre:

  • Sovradimensionare la pompa per garantire una corretta aspirazione.

  • Ridurre la frequenza di funzionamento per mantenere il controllo sul dosaggio.

  • Utilizzare valvole di ritegno a bassa resistenza, compatibili con fluidi viscosi.

  • Installare pompe con motori a coppia elevata, soprattutto per modelli a pistone o peristaltici.

  • In alcuni casi, riscaldare il fluido o l'ambiente in cui è contenuto può essere una strategia efficace per ridurne la viscosità prima del dosaggio.

Buone pratiche di installazione per fluidi viscosi

  1. Tubazioni adeguate: usare tubazioni di diametro maggiorato e lunghezze contenute per ridurre le perdite di carico.

  2. Posizionamento corretto della pompa: installare la pompa il più vicino possibile al serbatoio per minimizzare il tratto di aspirazione.

  3. Aspirazione in discesa o a caduta: nei casi più critici, installare il serbatoio sopraelevato rispetto alla pompa.

  4. Valvole e filtri dimensionati correttamente: evitare restringimenti, curve strette e filtri troppo fini, che ostacolano il flusso di fluidi viscosi.

  5. Riscaldamento o coibentazione: valutare l’uso di serpentine riscaldanti, tracciature elettriche o coibentazioni per mantenere stabile la temperatura del fluido.

  6. Controllo della temperatura ambiente: se il fluido è sensibile alle variazioni termiche, è opportuno monitorare e controllare la temperatura della sala pompe o del quadro dosaggio.

  7. Adescamento facilitato: nei primi avviamenti, può essere utile iniettare una piccola quantità di acqua o fluido compatibile a bassa viscosità per aiutare la pompa a innescarsi.

Conclusioni

La viscosità non è un parametro secondario nella scelta e nell’installazione delle pompe dosatrici: è un fattore determinante per il buon funzionamento dell’impianto. Una valutazione corretta della viscosità operativa (in funzione della temperatura reale di esercizio) consente di scegliere la pompa giusta, di garantire precisione di dosaggio, di ridurre i costi di manutenzione e di assicurare la continuità operativa.

Consiglio tecnico: quando si progetta un sistema di dosaggio per fluidi non perfettamente acquosi, è fondamentale ottenere i dati di viscosità del prodotto alle diverse temperature, possibilmente forniti dal produttore chimico. Solo così si può effettuare un corretto dimensionamento e garantire prestazioni ottimali dell’impianto.

Per la pompa dosatrice ideale al dosaggio dei liquidi viscosi, contattaci: @info

Impianto disinfettante anti-Legionella in albergo


Negli impianti idrici centralizzati degli alberghi, la prevenzione della Legionella è fondamentale per la sicurezza sanitaria. Il sistema anti-Legionella è installato nel locale tecnico ed è composto da una centrale di dosaggio con pompe dosatrici collegate a un pannello di controllo e monitoraggio. Il trattamento prevede l’iniezione automatica e controllata di un biocida (solitamente a base di perossido d’idrogeno o cloro) nelle tubazioni dell’acqua calda sanitaria, mantenendo concentrazioni efficaci per la disinfezione continua. Il pannello consente la regolazione dei parametri e la registrazione dei dati per garantire conformità normativa e sicurezza per gli ospiti.

per i componenti del monitoraggio e della disinfezione, contattaci: @info

Monitoraggio di Cloro e pH in una SPA: Sicurezza, Comfort e Efficienza


Il corretto monitoraggio del cloro e del pH in una vasca idromassaggio (SPA) non è solo una questione di comfort per l’utente, ma anche di sicurezza e durabilità dell’impianto. Questi due parametri chimici sono fondamentali per garantire un'acqua disinfettata, stabile e priva di rischi per la salute e le superfici.

1. Perché monitorare cloro e pH in una SPA?

Le SPA sono ambienti ad alta temperatura, bassa capacità d'acqua e frequente ricambio di utenti. Questo rende l’equilibrio chimico particolarmente instabile. Il cloro viene consumato rapidamente e il pH tende a variare spesso.

  • Cloro libero: è il disinfettante principale. Un livello troppo basso non garantisce la disinfezione, mentre uno troppo alto può essere irritante per pelle e occhi.

  • pH: influisce sull'efficacia del cloro e sulla corrosività dell’acqua. Un pH fuori range compromette la disinfezione e può danneggiare le componenti dell’impianto.

2. Valori consigliati

ParametroIntervallo Ottimale
Cloro libero1,0 – 3,0 mg/l
pH7,0 – 7,4

Un pH troppo alto (>7,6) riduce drasticamente l’efficacia del cloro. Un pH troppo basso (<6,8) rende l’acqua corrosiva.

3. Sistemi automatici di controllo

Per evitare interventi manuali continui, oggi sono disponibili centraline elettroniche in grado di monitorare in tempo reale cloro e pH, connessi a pompe dosatrici per l’immissione automatica di:

  • Acido (per abbassare il pH)

  • Ipoclorito di sodio o altro disinfettante (per mantenere il cloro)

Il sistema è composto generalmente da:

  • Sensore pH e sensore redox o amperometrico per cloro

  • Centralina con display e soglie di allarme

  • Due pompe dosatrici per i prodotti chimici

  • Collegamenti elettrici e idraulici adeguati

4. Vantaggi dell'automazione

  • Costanza nei parametri chimici: niente picchi o carenze.

  • Riduzione dei rischi per gli utenti: soprattutto per bambini e persone con pelle sensibile.

  • Minore consumo di prodotti chimici: grazie al dosaggio mirato.

  • Durata maggiore dei componenti: evitando corrosione o incrostazioni.

5. Attenzione all’installazione


La sonda va collocata in un punto di ricircolo ben miscelato, lontano da immissioni dirette di prodotti chimici. È necessario prevedere una manutenzione periodica delle sonde e una corretta taratura del sistema.

Conclusione
In una SPA, mantenere costanti i valori di cloro e pH è essenziale per la salute degli utenti e la buona conservazione dell’impianto. L’uso di centraline automatiche con pompe dosatrici rappresenta la soluzione tecnica più affidabile, efficiente e sicura.

🛠️ Assicurati che il sistema sia installato correttamente e controllato regolarmente per garantire un'acqua sempre perfetta.

Per i componenti del monitoraggio e del dosaggio del cloro e del ph-, contattaci: @info