Le sonde ottiche per ossigeno rappresentano una tecnologia avanzata e affidabile per il monitoraggio dell’ossigeno disciolto (DO) in acqua, sia in ambito ambientale che industriale. A differenza delle sonde galvaniche o polarografiche, non richiedono elettrolita né manutenzione frequente.
⚙️ Il principio di funzionamento si basa sulla luminescenza di un materiale sensibile (fluoroforo), inserito all’interno del tappo sensibile della sonda:
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Un LED emette luce blu che eccita il materiale luminescente.
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Il fluoroforo, in assenza di ossigeno, emette luce rossa dopo un breve ritardo (tempo di decadimento).
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Quando è presente ossigeno disciolto, questo riduce l’intensità e la durata della luminescenza.
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Un fotodiodo interno misura il tempo di risposta, proporzionale alla concentrazione di ossigeno nell’acqua.
📌 La sonda è composta da:
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un corpo sigillato con elettronica integrata
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una membrana ottica sostituibile
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un sensore a LED e fotodiodo
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un cavo schermato (es. 10 m) per il collegamento alla centralina o datalogger
✅ Vantaggi principali:
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Nessun consumo di ossigeno → adatta anche ad acque stagnanti
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Misure precise e stabili nel tempo
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Ridotta manutenzione e calibrazione più semplice
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Elevata compatibilità con impianti di trattamento acque, acquacoltura, reflui industriali e ambienti critici
📈 In molti impianti, il dato viene acquisito da una centralina digitale, che lo rende disponibile per il controllo di processi, allarmi o regolazione automatica.
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