venerdì 2 maggio 2025

Osmosi inversa in ambito farmaceutico: il ruolo della misura della conducibilità


Nel trattamento dell’acqua destinata all’uso farmaceutico, l’osmosi inversa rappresenta una delle tecnologie fondamentali per garantire il rispetto degli standard imposti dalle farmacopee internazionali (es. USP e EP). Questo processo si basa sull’utilizzo di membrane semipermeabili che rimuovono efficacemente sali disciolti, particolato, batteri e endotossine, producendo acqua purificata ad altissima qualità.

Uno degli aspetti critici di questi impianti è il controllo continuo della conducibilità elettrica, parametro chiave per verificare in tempo reale il contenuto ionico residuo dell’acqua trattata. La conducibilità, espressa in µS/cm, è infatti un indicatore diretto dell’efficienza del processo di separazione: valori anomali possono segnalare degrado delle membrane, by-pass accidentali o contaminazioni post-osmotiche.

Nei sistemi destinati all’ambito farmaceutico, la misura della conducibilità viene tipicamente eseguita a valle del modulo osmotico, ma spesso anche a monte e lungo il ricircolo, in modo da garantire un controllo ridondante e tempestivo. I valori rilevati vengono confrontati con soglie definite dalle normative, e ogni deviazione può attivare allarmi o la deviazione automatica del flusso fuori specifica.

Conclusione:
Integrare la misura della conducibilità in un impianto a osmosi inversa non è solo una buona pratica: è una necessità per garantire la conformità normativa e la sicurezza dei processi produttivi in ambito farmaceutico. La scelta di sensori affidabili, calibrati e ben posizionati è essenziale per un monitoraggio efficace e continuo.

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