Una sonda ottica analogica è un sensore progettato per misurare parametri chimico–fisici nell’acqua (ad esempio torbidità, solidi sospesi, oli o fluorescenza). Il principio di funzionamento si basa sull’interazione tra la luce emessa da un LED e la risposta ottica restituita dall’acqua.
Il processo di misura avviene secondo queste fasi:
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Emissione del segnale luminosoAll’interno della sonda, un diodo LED emette un fascio di luce a una lunghezza d’onda specifica, scelta in funzione del parametro da misurare.
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Interazione con il campioneLa luce attraversa l’acqua e interagisce con particelle o composti presenti. Tale interazione modifica il raggio luminoso tramite fenomeni di assorbimento, riflessione o scattering.
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Rilevazione del segnale otticoUn fotodiodo integrato nella sonda rileva la quantità di luce riflessa o trasmessa. L’intensità del segnale ricevuto è proporzionale alla concentrazione della sostanza target.
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Conversione analogica del segnaleL’uscita del fotodiodo viene convertita in un segnale elettrico proporzionale (tipicamente 4–20 mA o 0–10 V) che rappresenta il valore misurato.
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Compensazione e linearizzazioneL’elettronica interna applica correzioni (ad esempio compensazione termica) e linearizzazione per garantire stabilità e precisione nel tempo.
Conclusione
La misura ottenuta da una sonda ottica analogica è quindi il risultato della relazione diretta tra l’intensità della luce rilevata e la concentrazione del parametro monitorato. Il segnale analogico risultante può essere acquisito e gestito da centraline, PLC o sistemi SCADA per monitoraggio, controllo di processo o automazione.

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