venerdì 20 marzo 2020

Biocorrosione

La biocorrosione o MIC (Microbiological Induced Corrosion) è una corrosione dei metalli (sommersi, interrati, ecc.), dovuta all'azione di diversi gruppi di microorganismi capaci di trarre energia per il loro metabolismo dal cambiamento dello stato di ossidazione di elementi quali ferro, manganese e zolfo. 
Il fenomeno corrosivo può essere accentuato anche dall'azione diretta sul metallo dei sottoprodotti del metabolismo dei microorganismi, quali l'acido solforico, anidride solforosa, ecc., e dalla rimozione di eventuali film passivanti. I batteri sono i microrganismi che in genere promuovono l'attacco; ma, in casi specifici, lo sono anche i funghi, le alghe o le diatomee. 

Classificazione dei microrganismi ferruginosi 
Le principali famiglie di batteri che interessano la corrosione degli acciai al carbonio e degli inossidabili sono principalmente tre: 
  • i batteri solfatoriduttori (Desulfovibrio, Desolfonema, desulfatomaculum, Desulfosarcina) che riducono i solfati a solfuri ricavandone energia sono capaci anche di ridurre il ferro ferrico in ferro ferroso. Questi, che sono anaerobici, sono i batteri che causano i danni maggiori. Si trovano praticamente in tutti gli ambienti contenenti solfati anche in piccole quantità e, ovviamente, non contenenti ossigeno; 
  • i batteri solfossidanti (Thiobacillus thiooxidans, e Thiobaccillus ferroxidans) capaci di ossidare il ferro, lo zolfo e i solfuri a solfati. Ad esempio il Thiobacilluys thiooxydans ossidando zolfo e solfuri o altri composti solforati producono acido solforico; 
  • i ferrobatteri precipitanti: (Gallionella ferruginea , Siderocapsa, Sphearotilus) capaci di ossidare il ferro e il manganese. 

GENERALITA'
La biocorrosione interessa non solo gli acciai, ma anche le leghe di rame e di alluminio. La corrosione di quest'ultimo è associata alla crescita di alcuni tipi di funghi (in particolare il Cladosporium resinae) che portano il pH alla superficie dell'alluminio a dei valori così bassi al punto da depassivarla. Generalità La superficie metallica che si trova a contatto con l'acqua (naturale o industriale, dolce o salata) o con il terreno viene colonizzata da diversi microorganismi, quali batteri, funghi, microalghe, diatomee, che vanno a formare il biofilm. Queste colonie sono tenute assieme da sostanze, spesso gelatinose, prodotte dai microrganismi stessi, che, oltre a svolgere il compito di far aderire alla superficie metallica i biofilm, modificano localmente la composizione chimica - anzitutto il pH e il tenore di ossigeno - e creano microambienti adatti per la proliferazione di altre specie. I biofilm sono costituiti da uno strato più esterno caratterizzato da condizioni aerobiche e da quello più interno aderente al metallo, caratterizzato da condizioni anaerobiche e per cui adatte all'innesco della biocorrosione. Questi organismi microscopici e macroscopici vivono e si riproducono in ambienti dal pH compreso tra 0 e 11, a temperature tra 0 e 80 °C e a pressioni fino a 103 MPa.

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