lunedì 14 ottobre 2024

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POMPA PERISTALTICA PASSO/PASSO MODELLO KRONOS

 

Una pompa peristaltica è un tipo di pompa volumetrica che utilizza un principio di funzionamento semplice e versatile, ideale per il pompaggio di fluidi sensibili, abrasivi o corrosivi. Ecco una descrizione passo per passo del suo funzionamento:

1. Struttura principale:

  • La pompa è composta da un tubo flessibile (solitamente in silicone, gomma o materiali compatibili con il fluido da pompare) che viene inserito all'interno di una camera circolare.
  • All'esterno del tubo, c'è un meccanismo rotante con rulli o pattini, che comprime e rilascia il tubo durante la rotazione.

2. Fase di compressione:

  • Durante la rotazione, uno o più rulli premono contro il tubo, comprimendolo. Questo blocca il flusso dietro il punto di compressione, spingendo il fluido all'interno del tubo verso la parte non compressa.
  • La compressione del tubo impedisce anche il riflusso, mantenendo il flusso del fluido in una direzione.

3. Movimento del fluido:

  • Man mano che i rulli continuano a ruotare, la compressione si sposta lungo il tubo. Il fluido viene spinto avanti nel tubo in modo continuo, mentre una nuova quantità di fluido entra nella parte posteriore del tubo, che si espande nuovamente.

4. Ripetizione del ciclo:

  • Ogni ciclo di compressione e rilascio è continuo e ciclico, garantendo un flusso regolare. Il numero di rulli e la velocità di rotazione determinano il volume e la velocità del flusso del fluido.

5. Controllo del flusso:

  • La portata del fluido può essere controllata regolando la velocità di rotazione del motore che aziona i rulli. Più velocemente ruotano i rulli, maggiore sarà il flusso.

6. Applicazioni:

  • Le pompe peristaltiche sono ideali per applicazioni in cui è importante evitare la contaminazione del fluido, come nell'industria farmaceutica, nel trattamento delle acque, nella produzione di alimenti e bevande, e nei laboratori chimici e biologici. Poiché il fluido non entra in contatto diretto con le parti meccaniche della pompa (passa solo attraverso il tubo), il rischio di contaminazione è ridotto.

Vantaggi:

  • Auto-adescante
  • Possibilità di trattare fluidi altamente viscosi, corrosivi o contenenti solidi
  • Facile da pulire e mantenere
  • Il tubo può essere sostituito rapidamente, prolungando la vita utile della pompa

Questo è il principio di base del funzionamento di una pompa peristaltica, che si basa interamente sulla compressione e rilascio di un tubo flessibile per far avanzare il fluido.

Per documentazione tecnica o informazioni dettagliate, contattaci: @info

venerdì 11 ottobre 2024

TEKNA TPG - AUTODEGASANTE

Una testata dosatrice autodegasante è un dispositivo utilizzato per dosare fluidi, con la particolarità di essere in grado di eliminare i gas intrappolati nel fluido durante il processo di dosaggio. Questo è importante in applicazioni dove i gas disciolti o intrappolati possono compromettere la precisione del dosaggio o causare problemi nel processo produttivo.

Principio di funzionamento

Il principio di funzionamento di una testata dosatrice autodegasante si basa su due fasi principali: la fase di degasaggio e la fase di dosaggio.

  1. Degasaggio (autodegasante):

    • Durante il riempimento della testata con il fluido, il sistema rileva la presenza di bolle d'aria o gas disciolti nel fluido.
    • La testata è progettata per consentire il rilascio di questi gas attraverso un'apposita valvola o un condotto dedicato.
    • Questo processo può avvenire tramite differenza di pressione, valvole speciali o membrane che permettono il passaggio dei gas ma trattengono il fluido.
  2. Dosaggio:

    • Una volta che il fluido è stato degasato, viene dosato con precisione tramite un sistema a pistone, una pompa volumetrica, o altre tecnologie di dosaggio.
    • Il fluido degasato viene spinto in una camera di dosaggio e quindi erogato nella quantità prestabilita.
    • L'assenza di bolle di gas garantisce un dosaggio accurato e omogeneo.

Applicazioni

Le testate dosatrici autodegasanti sono utilizzate in vari settori, tra cui:

  • Industria chimica
  • Settore farmaceutico
  • Produzione alimentare e bevande
  • Produzione di inchiostri e vernici

L'autodegasaggio è essenziale in questi settori per garantire la qualità del prodotto finale, evitando problemi dovuti alla presenza di gas nel fluido dosato.

Per saperne di più, contattaci: @info

martedì 8 ottobre 2024

CAVI COLLEGAMENTO SONDE

Il collegamento delle sonde per la misura di pH, cloro e conducibilità in un impianto richiede una corretta installazione per garantire precisione nelle letture e affidabilità nel tempo. Ecco una guida generale su come collegare questi sensori:

1. Sonda pH:

  • Posizionamento: Deve essere installata in un punto del sistema dove l’acqua scorre in modo continuo e omogeneo. Evitare turbolenze o zone di ristagno.
  • Connessione elettrica: Le sonde pH sono generalmente sensori analogici che producono un piccolo segnale in millivolt (mV). Questo segnale viene inviato a un controller o un trasmettitore che lo converte in un valore di pH leggibile.
    • Usa un cavo schermato per evitare interferenze elettriche.
    • Collega il cavo alla centralina seguendo lo schema del costruttore (tipicamente con un connettore BNC).
  • Manutenzione: Le sonde pH richiedono una taratura periodica con soluzioni tampone standard (pH 4, pH 7 o pH 10 a seconda dell’applicazione).

2. Sonda Cloro:

  • Posizionamento: Le sonde per la misura del cloro (solitamente cloro libero o cloro totale) devono essere immerse in acqua trattata e a contatto con il flusso continuo per misurare correttamente.
  • Connessione elettrica: Il collegamento dipende dal tipo di sonda (potenziometrica o amperometrica):
    • Sonde amperometriche: Richiedono una fonte di alimentazione e il collegamento alla centralina tramite cavi schermati per ridurre il rumore. Segui le indicazioni del produttore per il corretto cablaggio.
    • Sonde potenziometriche: Anche queste richiedono cavi schermati, con una configurazione simile alle sonde pH.
  • Manutenzione: Le sonde di cloro richiedono pulizia e calibrazione periodiche, soprattutto in acque dure o contenenti impurità.

3. Sonda di Conducibilità:

  • Posizionamento: Deve essere installata nel flusso d’acqua per misurare la quantità di ioni presenti nell'acqua (es. sali disciolti). L’installazione deve avvenire in un punto senza turbolenze.
  • Connessione elettrica: La sonda di conducibilità invia segnali elettrici a una centralina, che calcola la conducibilità basandosi sulla resistenza elettrica dell'acqua.
    • Collega i cavi schermati seguendo lo schema fornito dal produttore, tipicamente un segnale a 4-20mA.
  • Manutenzione: Anche le sonde di conducibilità richiedono taratura periodica, usando soluzioni standard di conducibilità.
Per saperne di più, contattaci: @info