giovedì 16 aprile 2020

Trattamenti antibatterici e di disinfezione

A seconda della loro natura i sistemi di disinfezione delle acque si basano sull’impiego di prodotti chimici, quali cloro gassoso, biossido di cloro, ipoclorito e/o ozono, o agenti fisici, quali calore e/o radiazione elettromagnetica UV. I disinfettanti e sistemi di disinfezione, largamente utilizzati nei processi di potabilizzazione e nella distribuzione idrica, sono anche applicati in apparecchiature per il trattamento di acque destinate a consumo umano. In quest’ultimo contesto, la disinfezione può essere associata ad altri trattamenti attuati dal dispositivo (come nel caso della disinfezione UV espletata a valle della filtrazione attraverso carboni attivi), oppure il trattamento può essere finalizzato alla sanificazione e alla bonifica di impianti di distribuzione domestica (come nel caso di apparecchiature di disinfezione con ipoclorito o biossido di cloro per il controllo di Legionella). Di norma, nell’uso domestico il biossido di cloro non trova impiego sia per la sua elevata tossicità sia perché richiede una preparazione in situ con procedimenti piuttosto pericolosi. Piccoli quantitativi di ozono sono ottenibili con radiazioni da lampade UV a 185 nm che trovano impiego anche in piccole piscine. Il cloro può d’altra parte essere prodotto “in situ” con relativa semplicità mediante procedimenti elettrolitici che sfruttano in genere la salamoia utilizzata per la rigenerazione degli addolcitori.  L’ipoclorito in soluzione commerciale diluita è frequentemente utilizzato per disinfezioni periodiche fuori servizio, ad esempio aggiunto alla salamoia di rigenerazione delle resine o per bonifiche di reti. È da sottolineare che l’impiego di agenti disinfettanti senza un adeguato controllo dei reattivi e delle condizioni di reazione potrebbe comportare la formazione di sottoprodotti di disinfezione e di conseguenza compromettere la qualità dell’acqua trattata; più specificamente trialometani, cloriti o bromati potrebbero essere prodotti in seguito ad utilizzo, rispettivamente, di ipoclorito, biossido di cloro e ozono.  Fondamentale è, in tale contesto, l’utilizzo di reagenti con adeguate caratteristiche di purezza ed il mantenimento delle condizioni ottimali di utilizzo dell’apparecchiatura affinché, pur assicurando l’effetto di disinfezione, le concentrazioni di disinfettante residuo e sottoprodotti di disinfezione nell’acqua trattata non eccedano le concentrazioni consentite e non rappresentino rischi per la salute del consumatore.

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