La filtrazione a sabbia è un processo di depurazione delle acque reflue che consiste nella rimozione dei solidi sospesi nel fluido, realizzata mediante passaggio del fluido attraverso un filtro costituito da un letto di sabbia, , supportato da uno strato di ghiaia di spessore variabile e da un sistema di drenaggio. Il materiale di cui è costituito il mezzo filtrante è comunemente composto da silice, antracite, granato o ilmenite.
Il meccanismo
L'acqua da trattare, percolata dall'alto, è fatta passare attraverso questo sistema di filtri. I solidi rimossi dall'acqua vengono intrappolati entro i pori alla superficie del mezzo filtrante. L'operazione di filtrazione avviene in continuo. I filtri vengono mantenuti sommersi grazie all'azione di una valvola di regolazione posizionata sulla linea di scarico del sistema di drenaggio. Sulla superficie del letto filtrante si verificano i processi biologici e chimico-fisici comuni a vari tipi di filtri. Su tale superficie, ad esempio, si forma una pellicola biologica che intrappola le particelle di piccole dimensioni presenti nell'acqua reflua e opera una degradazione della materia organica. Questo deposito comporta un progressivo intasamento del letto filtrante, con aumento delle perdite di carico, e rende così necessaria la periodica rimozione dei solidi depositati (“controlavaggio”). La pulizia del filtro si effettua in cicli da 1 a 6 mesi, rimuovendo lo strato fangoso alla superficie del filtro.
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